Se non ci preoccupassimo di proteggere i nostri dati da eventuali attacchi esterni nella nostra corsa per la rivoluzione digitale, correremmo davvero un rischio enorme, per noi e per il nostro business. La ricerca deve procedere in entrambe le direzioni: innovazione tecnologica e cybersecurity devono procedere di pari passo.
Per questo motivo, Samsung Italia ha dedicato al tema della cybersecurity l’edizione 2017 del WOW – Wide Opportunities World, il business summit che Samsung tiene ogni anno. L’evento non ha posto soltanto la sicurezza digitale al centro del proprio dibattito, ma si è anche concentrato sull’importanza dello smart working. Questo concetto viene definito come un nuovo approccio al lavoro che ponga al centro la persona. In questo senso, infatti, le nuove tecnologie possono essere utilizzate anche per superare i limiti fisici e temporali del mondo del lavoro, al fine di poter coniugare vita professionale e vita personale al meglio.
In occasione del WOW 2017, Samsung Italia ci ha affidato l’elaborazione del concept, per cui abbiamo coinvolto opinion leader, giornalisti, rappresentanti del governo, imprenditori e amministrazione pubblica. Sono stati scritti più di 140 articoli, raggiungendo un totale di 142 milioni di lettori e 2,7 milioni di impression su Twitter. Inoltre, grazie a questi risultati, il WOW è stato inserito nella Top 10 dei trend topics.
L’evento, inaugurato con un benvenuto da parte di Carlo Barlocco, Presidente di Samsung Italia, ha visto importanti ospiti, tra cui Roberto Maroni e l’On. Sergio Boccadutri. L’appuntamento è stato moderato dal giornalista Giuseppe De Filippi e ha visto Enrico Mentana nel ruolo di relatore.
Per noi di Smartitaly, poter contribuire alla creazione e alla diffusione del WOW è stata un’esperienza di grande soddisfazione, che ci ha dato l’opportunità di contribuire alla sensibilizzazione del tema della cybersecurity, che deve coinvolgere tutti i livelli. Infatti, come ha scritto Ferruccio de Bortoli, “può sembrare paradossale nell’epoca della privacy inesistente in Rete che sia così diffusa l’omertà digitale. Ci si vergogna degli attacchi subiti, ledono l’immagine aziendale, e si crede di ridurre i costi tacendo. In realtà si diventa complici degli aggressori”.